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Michael Phelps, il signore delle Olimpiadi

Alla scoperta della carriera del più grande olimpionico di sempre.

Con le Olimpiadi di Tokyo hanno preso vita le aspirazioni di milioni di spettatori, assiepati davanti alla televisione per supportare i propri connazionali in gara nelle più disparate discipline.

Ogni atleta ha un sogno nel cassetto che solamente con un lavoro durissimo, talvolta, si avvera. Partecipare ai Giochi olimpici non è cosa per tutti, ma quando avviene inevitabilmente il proprio nome entra nella storia dello sport mondiale. Sì, perché solamente i più forti riescono a staccare il pass per le Olimpiadi. E solamente i campioni riescono ad aggiudicarsi una medaglia olimpica. Poi, però, ci sono i casi straordinari, quelli degli uomini e delle donne a cui non basta partecipare o vincere una medaglia. Esistono veri e propri mostri sacri che puntano a sbaragliare la concorrenza, obbligando gli avversari a contendersi la medaglia d’argento poiché quella d’oro, per loro, è semplicemente irraggiungibile.

Ma c’è uno sportivo che appartiene a una categoria a sé stante. Un uomo che osserva tutti dall’alto verso il basso e che, con assoluto merito, si è aggiudicato il titolo di più grande atleta olimpico della Storia.

Michael Fred Phelps II nasce il 30 giugno 1985 a Baltimora, nel Maryland, e cresce nel quartiere Rodgers Forge della vicina Towson. Lì frequenta la Rodgers Forge Elementary, la Dumbarton Middle School e infine la Towson High School fino al diploma nel 2003. Michael è il più giovane di tre figli e sua madre “Debbie” è una preside di scuola media, mentre suo padre è un pensionato che ha giocato a calcio al liceo e al college, con un’esperienza per la squadra di Washington nel 1970. La famiglia Phelps, che è d’origine inglese, tedesca, irlandese, scozzese e gallese, si separa nel ’94 con l’ufficialità del divorzio tra madre e padre. Questo sarà un duro colpo per Michael, e il suo rapporto con il padre resterà distante per alcuni anni.

Phelps inizia a nuotare all’età di sette anni, in parte per l’influenza delle sue sorelle e in parte per fornirgli uno sfogo alla sua notevole energia. Dopo il ritiro nel 2016, dichiarerà: “L’unica ragione per cui sono entrato in acqua da bambino è stato il volere di mia madre, desiderosa che imparassi a nuotare. Solamente più tardi, le mie sorelle ed io ci siamo innamorati di questo sport e abbiamo deciso di puntare sul nuoto”.

Quando Phelps frequenta la prima media gli viene diagnosticato il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. A quell’età, però, già si intuisce che non si tratta di un bambino qualunque: a dieci anni Michael detiene il record nazionale per la sua fascia d’età nei 100 metri farfalla, iniziando così ad allenarsi al North Baltimore Aquatic Club sotto i consigli dell’allenatore Bob Bowman. Da lì la crescita è costante e inesorabile, e seguiranno prima altri record per gruppi di età e poi record ai campionati americani, ai mondiali e infine alle Olimpiadi, dove inciderà per sempre il proprio nome al primo post degli atleti più medagliati di sempre.

Come detto, stiamo parlando dell’olimpionico di maggior successo e più decorato di tutti i tempi con un totale di 28 medaglie su 30 gare disputate. Numeri impensabili per tutti, ma non per Phelps che detiene anche i record di medaglie d’oro olimpiche (23), medaglie d’oro olimpiche in eventi individuali (13) e medaglie olimpiche in eventi individuali (16).

Il 2008 è l’anno più importante nella carriera dello “Squalo di Baltimora” che, ai Giochi di Pechino, si aggiudica otto medaglie d’oro infrangendo il record del 1972 di un altro nuotatore americano, Mark Spitz, vincitore all’epoca di sette ori. Quattro anni prima, alle Olimpiadi di Atene 2004, Phelps si era già portato a casa il record di otto medaglie, di cui sei d’oro e due di bronzo, mentre quattro anni più tardi si aggiudica alle Olimpiadi di Londra 2012 quattro medaglie d’oro e due d’argento, per poi concludere la sua mostruosa carriera alle Olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro con altre cinque medaglie d’oro e un argento. Questi numeri lo hanno reso l’atleta di maggior successo dei Giochi per addirittura quattro Olimpiadi consecutive.

Phelps è il detentore del record del mondo dei 400 metri misti e l’ex detentore del record del mondo dei 200 metri stile libero, 100 metri farfalla, 200 metri farfalla e 200 metri misti. Ha vinto 82 medaglie nelle principali competizioni internazionali di fondo – di cui 65 d’oro, 14 d’argento e 3 di bronzo – tra Olimpiadi, Campionati del Mondo e Campionati Panpacifici. I titoli internazionali e le prestazioni da record di Phelps gli sono valsi il premio World Swimmer of the Year per otto volte e il premio American Swimmer of the Year per undici volte, oltre al premio FINA Swimmer of the Year nel 2012 e nel 2016. Phelps ha guadagnato il premio Sportsman of the Year della rivista Sports Illustrated grazie al suo successo olimpico senza precedenti del 2008.

Phelps si era inizialmente ritirato dopo le Olimpiadi 2012, decidendo però di tornare in vasca nell’aprile 2014. Nel 2016, alla sua quinta Olimpiade, è stato scelto come portabandiera degli Stati Uniti alla Parata delle Nazioni e, terminata la competizione, ha annunciato il suo secondo e definitivo ritiro. Era il 12 agosto 2016, e un nuotatore poteva vantare un maggior numero di medaglie vinte ai Giochi di quelle vinte complessivamente da ben 161 paesi.
Signore e signori, che altro dire, questa è la storia di Michael Fred Phelps II.

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