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NBA, Sixers-Jazz: la rivincita tra le possibili finaliste

In NBA Philadelphia e Utah faccia a faccia ancora una volta

In NBA l’assenza di Anthony Davis (ormai fuori da più di un mese) sta mettendo in ginocchio i Los Angeles Lakers che nelle ultime dieci uscite hanno collezionato ben 5 sconfitte. LeBron James sta provando con tutte le sue forze a difendere il fortino gialloviola ma è chiaro che, senza AD in campo, il potenziale dei Lakers è di molto inferiore a quello che nell’ultima stagione è riuscito a trasformare la squadra di Frank Vogel nella squadra dominatrice del campionato.

Utah emerge a Ovest. Equilibrio a Est

Los Angeles ha raggiunto le 11 sconfitte stagionali in 35 partite giocate, accumulando già un ritardo di 3 partite vinte di distacco dalla capolista della Western Conference, gli Utah Jazz, sempre più leader del raggruppamento del Pacifico. A Est, invece, in attesa della pausa per il weekend dell’All Star Game, tre compagini sono in lotta per il primato.

In particolare, la formazione della città dell’amore fraterno, Philadelphia, ha attualmente il miglior record della Eastern dove in questa prima di stagione sembra regnare l’equilibrio. Oltre ai Sixers, infatti, hanno già superato le 20 vittorie i Milwaukee Bucks del due volte MVP Giannis Antetokounmpo e i Brooklyn Nets del nuovo trio delle meraviglie, Durant-Harden-Irving.

Sfida tra le due capoliste

Intanto, nella notte italiana tra mercoledì 3 e giovedì 4 marzo (intorno alle ore 1:00) i Jazz di Donovan Mitchell andranno a giocare sul campo dei 76ers, a distanza di due settimane dal primo faccia a faccia stagionale. A metà febbraio, a Salt Lake City, la sfida si risolse con la vittoria dei padroni di casa (134-123), grazie ad una prestazione a dir poco maiuscola di Jordan Clarkson (40 punti). Non furono sufficienti nell’occasione i 36 punti di Tobias Harris e i 42 di Ben Simmons, con Philadelphia costretta a giocare senza il suo uomo migliore, il centro Joel Embiid.

La franchigia di Salt Lake City è stata, sinora, quella che ha giocato il miglior basket e quella che è stata più continua a livello di risultati. Non è un caso, dunque, se Utah ha il record migliore a Ovest, dove la concorrenza è assai spietata e dove i Los Angeles Lakers, nonostante gli infortuni e gli alti e bassi delle ultime settimane, sono ancora visti come la squadra da battere per la conquista dell’anello NBA.

Corsa per l’anello: chi sono i rivali dei Lakers?

Mentre i Lakers continuano a perdere posizioni in classifica, nella Western Conference i Phoenix Suns hanno ripreso a scalare posizioni e stanno emergendo come una delle potenziali sorprese della prossima tornata di playoff. Devin Booker e Chris Paul, al loro primo anno insieme, hanno ampiamente dimostrato di avere trovato la giusta chimica di coppia, accreditandosi come uno dei migliori duo difensivi del torneo.

Giunti a un quarto della stagione NBA 2020/2021, è tempo di tracciare i primi bilanci del campionato. Sono molte le squadre che, già a questo punto del torneo, hanno detto addio alle speranze di accesso ai playoff; allo stesso tempo, altre franchigie, invece, si stanno accreditando come le possibili favorite, nell’una e nell’altra Conference. Ma quali saranno le squadre protagoniste?

Un solido Gallinari lancia Atlanta a Est

A Est, Danilo Gallinari con i suoi Atlanta Hawks dovrebbe essere in grado di superare il taglio della regular season, nonostante un record di 14 vinte in 34 partite ed una serie di 7 sconfitte nelle ultime 10. L’ex Olimpia Milano sta viaggiando ad una media di 11 punti e 3 rimbalzi per gara e a fine febbraio ha stabilito il suo massimo stagionale, piazzando a referto contro Boston 38 punti e 10 triple.

Tra i contendenti al titolo NBA del raggruppamento dell’Atlantico troviamo ancora una volta i Milwaukee Bucks che, pur non essendo in grado (come nelle ultime due stagioni) di dominare la stagione regolare, potranno dire la loro fino al termine dei playoff (va vista in quest’ottica l’aggiunta del veterano Jrew Holiday al roster). Milwaukee ha il miglior attacco del torneo ma solo la 13esima difesa. La presenza in squadra di Antetokounmpo, però, può giustificare ancora una volta un moderato ottimismo per la post season.

Warriors di nuovo protagonisti a Ovest?

A Ovest ci sono buone chance di rivedere all’opera nei playoff i Golden State Warriors, finalisti NBA in 5 delle ultime 6 edizioni delle Finals (e clamorosamente fuori dalla post season nell’ultima stagione). Anche senza Klay Thompson, la squadra della Baia di San Francisco, con Stephen Curry e Draymond Green ancora al top, riusciranno ad entrare nuovamente nei playoff dove potrebbero essere la vera mina vagante della Conference.

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