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Un ritratto a tutto tondo del virtuoso (e vizioso) Nick Kyrgios

Se Nick Kyrgios in campo è un atleta quasi impeccabile non lo è di certo fuori dal terreno di gioco

Un campione del tennis tra genio, sregolatezza e non solo

Non sarà né il primo e nemmeno l’ultimo, quindi mettiamoci il cuore in pace: quanti campioni dello sport sono stati infatti dei fuoriclasse sul terreno di gioco e al tempo stesso uomini le cui abitudini extra-professionali mal si conciliavano con le importanti carriere? Un’infinità diremmo noi! Senza scomodare un mito del tennis come Mats Wilander, che negli anni ’60 faceva parlare di sé per una vita privata non certo monotona, oppure un virtuoso della racchetta come Andre Agassi, le cui imprese di gossip non sono certo passate inosservate, oggi daremo comunque noia a un loro collega e nello specifico a una stella della disciplina quale è Nick Kyrgios. L’australiano, talento cristallino che 5 anni fa disse di preferire il basket al tennis per poi rincarare la dose 365 giorni dopo affermando che essere il numero 1 in fondo non gli è mai interessato, non è solamente quell’eroe in grado di sconfiggere nel corso di una battaglia epocale Khachanov all’Australian Open o quel fenomeno abile nel superare Federer al secondo turno del torneo Mutua Madrid Open 2015, purtroppo c’è molto di più. Checosa? Seguiteci e ve lo confesseremo.

Tra birrette e frasi a dir poco colorite: ecco a voi il “lato oscuro” dell’australiano

Nick Kyrgios è così: o lo ami o lo odi. O lo ami come tennista, e onestamente come si fa a non adorare un atleta in grado di vincere 6 titoli ATP, di cui 3 ATP World Tour 500 Series, dominando letteralmente l’avversario di turno, o lo odi, sportivamente parlando, poiché fuori dal terreno di gioco dimentica di essere una stella del tennis e conduce una vita spesso sregolata. Ricordate per caso le troppe birrette bevute la sera prima di disputare quel famoso match contro Nadal tenutosi a Wimbledon lo scorso anno? Avete per caso memoria di quando ebbe la meglio sullo spagnolo, durante il Masters 1000 di Cincinnati nel 2017, dicendo che in quell’occasione era letteralmente ubriaco? Noi non abbiamo certo scordato questi e altri episodi, come quella volta che intervistato fece un importante apprezzamento sulle ragazze dell’est per usare un eufemismo, che danno quel tocco di originalità in più (chiamiamolo così!) a un professionista considerato da tutti il più grande talento della sua generazione. Tali gesta anti-eroiche possono far sorridere i più, ma non noi che da tempo auspichiamo un suo ravvedimento che lo porti a vivere con più rigore la professione, la qual cosa gli permetterebbe di divenire un top player alla stregua dell’intramontabile Novak Đoković.Restando più concentrato sul suo lavoro, l’australiano potrebbe davvero migliorare perché i margini per eccellere ci sarebbero eccome. In caso contrario non farà alcun passo in avanti. Ancora non riusciamo a toglierci dalla testa quando definì “l’ATP corrotta” e neanche quell’arcinoto cinguettio rivolto al collega Thiem in occasione dell’Adria Tour, manifestazione svoltasi in piena emergenza covid-19,che così recitava: “Di che parli ,Thiem? Dei miei errori, come rompere racchette? Dire parolacce? Non dare il 100% del mio tennis in una partita qui o là? Parli di questo genere di cose che fanno tutti? Nessuno di voi ha la capacità intellettuale di capire da dove vengo. L’unica cosa che provo a fare con te è farti sentire responsabile“.Ecco due delle tante cose da non ripetere in futuro.

Un atleta dal cuore d’oro

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Il 25enne tennista nato a Canberra non è però solo genio e sregolatezza ma ha anche un cuore d’oro: su Instagram con un post si è offerto di aiutare quelle persone che a causa del coronavirus non hanno i soldi per comprare da mangiare. Bellissimo gesto che in parte fa dimenticare le uscite poco felici, di cui ci si è reso protagonista, e alcuni suoi vizi. Vero è che Nick Kyrgios non sarebbe Nick Kyrgios se fosse semplicemente un noioso mago della racchetta.

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