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La regola delle 5 sostituzioni: sì o no?

Vantaggi e svantaggi dei 5 cambi

“Quando si arriva al futuro, il nostro compito non è di prevederlo, ma piuttosto di consentire che accada.”

Questa bellissima frase di Antoine de Saint-Exupéry tratta dal suo racconto più famoso, Il Piccolo Principe, è una lezione di vita in pillola valida per tutti e per tutto, anche per il nostro amato calcio che ormai non guarda più al futuro ma ci “vive dentro”. Con l’introduzione nell’estate scorsa della regola delle 5 sostituzioni, il pallone ha scelto di aggiungere un’ulteriore mattonella al cambiamento avviato dalla rivoluzione VAR che ha spezzettato ogni gara e che ha cambiato per sempre il nostro rapporto con gli errori arbitrali.

Ma questa nuova regola che permette a ogni squadra di effettuare 5 cambi utilizzando, oltre all’intervallo tra primo e secondo tempo, al massimo tre interruzioni di gara – qui per semplicità facciamo riferimento a una partita secca da 90 minuti – è un bene o un male? Quali sono i vantaggi? E gli svantaggi? In vista degli Europei, durante i quali verrà confermata la regola, ci sembra lecito discuterne.

Partiamo con i vantaggi:

  • Gestione di rose più ampie
  • Maggiore incidenza sulla gara da parte dell’allenatore
  • Non rimanere in 10 uomini a causa degli infortuni
  • Far fronte a un calcio sempre più intenso e atletico
  • Possibilità di consolidare un vantaggio

Per quanto riguarda gli svantaggi:

  • Stravolgimento dell’11 titolare
  • Fisionomia della partita radicalmente snaturata
  • Disparità tra grandi e piccole ancor più evidente
  • Gare maggiormente spezzettate
  • Gare dalla durata infinita

Il bello e il brutto di questo calcio

Cosa ci piace e cosa non ci piace

Nonostante i 5 pro e i 5 contro che vi abbiamo sopra indicato, se dobbiamo dirvi la verità noi non amiamo particolarmente la nuova regola delle 5 sostituzioni. Ci spieghiamo meglio: secondo noi cambiare ben 5 giocatori significa stravolgere le formazioni titolari che, in un solo colpo, perdono completamente la propria identità. In fondo, se ci pensate bene, è come se si giocassero più partite in una con tante, troppe interruzioni che spezzettano uno spettacolo, quello del pallone, che non è più lo stesso. Non solo: si è sempre parlato di “livellare” il calcio rendendolo uno sport con meno disparità tra big e piccole ma con 5 cambi sono i club con rose più ampie e forti a essere avvantaggiati! La nuova regola ci sembra utile solo nei casi in cui si debba recuperare un risultato, e allora alla disperata si prova di tutto, oppure quando ci sono troppi infortunati in campo. Allora sì, può servire eccome; diversamente, rivoluzionare ad esempio la difesa, il reparto più decisivo del futuro calcistico, risulta pericoloso. Direte: ”Visto come giocano a calcio squadre come il Manchester City, che corrono dal primo al novantesimo minuto, 5 sostituzioni è il miglior modo per resistere agli avversari, no?” Vero, ma in parte: se mettere in campo forze fresche sulla carta può servire, è altrettanto vero che modificare quasi metà di un 11 titolare produce un “effetto estraniante” perché i giocatori perdono i riferimenti e questo può favorire le scorribande di una fuoriserie come quella che guidano i Citizens. Non per altro in Premier League si è deciso di tornare alle care e vecchie 3 sostituzioni. Ci sarà un motivo, no?

Nuove regole all’orizzonte? Le proposte di Arsène Wenger

Che il calcio sia entrato in una nuova era è un dato di fatto, come un dato di fatto è che molti vorrebbero introdurre nuove regole. Tra questi c’è Arsène Wenger (non un allenatore qualunque) che, a fine 2020, ha proposto di battere le rimesse laterali con i piedi e di battere punizioni rapide per se stessi. Senza offesa, crediamo che il calcio non debba diventare uno sport totalmente diverso da quello che è: ok le 5 sostituzioni, ma da puristi ci auguriamo che non vengano introdotte ulteriori novità che trasformerebbero radicalmente il nostro sport preferito. 

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