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Calcio, le riserve di lusso: quali sono le migliori panchine della Serie A?

Non chiamatele semplicemente riserve: ecco le panchine delle big del calcio in Italia

Negli sport professionistici di squadra, per definizione è l’insieme, il gruppo, che fa vincere una formazione. Nel calcio o nel basket, nel volley o nel rugby, i fuoriclasse hanno da sempre avuto il loro ruolo fondamentale all’interno di ogni squadra. Ma è la panchina, spesso e volentieri, a fare la differenza, sia nelle partite decisive che nei tornei più lunghi ed estenuanti.

La Juventus campione d’Italia, ad esempio, ha costruito tutti i suoi più recenti successi, compreso l’ultimo non esaltante anno con Sarri in panchina, non semplicemente grazie ai gol di Cristiano Ronaldo in attacco ma anche, e soprattutto, per merito di un pacchetto assai ampio di seconde scelte (o riserve) di qualità, al di fuori del cosiddetto undici titolare. Quest’anno, Pirlo, neo tecnico della Vecchia Signora, ha avuto in dote una formazione sulla carta ancora più forte di quella che l’ex allenatore del Napoli ha ereditato dopo il quinquennio di Allegri.

Con gli ingressi di Chiesa, Arthur e Kulusevski nella formazione dei titolari bianconeri (senza dimenticare il pieno recupero di Chiellini), Pirlo e la Juventus potranno contare su una panchina lunghissima che vede tra i vari anche i nomi di Demiral, Cuadrado, Morata, Rabiot, Ramsey, De Ligt e Mckennie. In sostanza, una seconda formazione che, di fatto, potrebbe lottare, comunque, per i primi quattro posti in classifica.

Analizziamo adesso la panchina delle antagoniste della Juventus, partendo dall’Inter che quest’anno, tra i titolari, ha visto gli ingressi di Hakimi, Vidal e Perisic (di ritorno dal prestito al Bayern Monaco). Oggi Conte può contare su una profondità di panchina assai simile a quella dei bianconeri. Se fino all’anno scorso il giovane Esposito era stato per larghi tratti del campionato l’unica alternativa alla coppia d’attacco formata da Lukaku e Martinez, quest’anno i nerazzurri potranno contare su alcuni rincalzi di lusso, come Skriniar (possibile il suo addio a gennaio), Brozovic, Eriksen, Sanchez, Sensi, Young, Kolarov, Darmian, Gagliardini e Nainggolan.

Tra le più liete sorprese di questo inizio campionato troviamo, senza dubbio, il Milan (quattro vittorie e un pareggio nelle prime quattro giornate, mantenendo la porta imbattuta tre volte). La formazione rossonera, protagonista assoluta della seconda parte dell’ultimo campionato, ha cambiato poco rispetto alla stagione 2019/2020, confermando in attacco il “veterano” Ibrahimovic che sta trascinando i suoi a suon di gol. La formazione titolare del Milan può vantare l’età media più bassa di tutta la Serie A (e una delle più basse d’Europa); in panchina, il tecnico Pioli può fare affidamento su un manipolo di giovani guidato da Tonali, Leão, Díaz e Krunić. A lungo andare, la mancanza di esperienza potrebbe giocoforza far sentire il suo peso. Intanto, Pioli si gode i suoi ragazzini terribili, protagonisti della vittoria nel derby contro l’Inter.

Discreta anche la panchina a disposizione per il Napoli di Gattuso che, tra le riserve, può contare sui nomi di Hysaj, Bakayoko, Politano, Ghoulam, Lobotka, Demme e Petagna. Pasalic, Mojica, Malinovskyi e Lammers sono, invece, i rinforzi di Gasperini dell’Atalanta che anche quest’anno vuole confermare i progressi fatti lo scorso anno, quando è arrivata più in avanti di tutte le altre italiane in Champions League.

Chiudiamo analizzando il pacchetto di riserve delle due formazioni della Capitale. Roma e Lazio possono contare su due panchine assai profonde; tuttavia, i due tecnici, Fonseca e Inzaghi, durante la stagione potrebbero far ruotare sempre gli stessi tre o quattro “rincalzi”. Non una panchina dall’elevato tasso qualitativo, dunque, per le due formazioni capitoline, con i biancocelesti pronti a contare sugli ingressi a partita in corso di Marusic, Muriqi, Cataldi e Akpa Akpro, ed i giallorossi affidarsi, invece, ai vari Bruno Peres, Mayoral, Carles Perez e Cristante.

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